Guarda questo video del geniale Enrico Brignano e segna 3 aspetti negativi relativi sia alle
abitudini alimentari che all’abbigliamento dei turisti stranieri in Italia.
Cerca di sottolinearne le conseguenze negative.
In questo video si parla della vita quotidiana degli italiani da un approccio molto particolare. Quale?
Secondo te, qual è il tono del video? Ragiona la tua risposta.
- Guarda di nuovo il video. Sembra che nelle attività di tutti i giorni ci siano molte imposte celate. Di
quali beni e servizi si parla nel video?
Trascrizione
Suona la sveglia, si accende la
lampadina ed ecco che la giornata comincia con un tributo che forse non tutti
sanno di pagare: l’addizionale regionale per l’energia elettrica, una tassa
sulla tassa che fa lievitare di un terzo la bolletta.
Parte il riscaldamento tra le
imposte celate nelle attività di tutti i giorni tocca pure sborsare qualche
quattrino per l’ARISGAM, la tassa occulta sul consumo di metano, che si
guadagna un bel quinto posto.
(-Sgobbo, sudo, penso, investo e
poi i soldi se li pigliano loro)
Coraggio, non c’è tempo da
perdere. È il momento di andare al lavoro, prendere l’auto e cuccarsi l’imposta
sulle assicurazioni che porta nelle casse delle province oltre 2 miliardi di euro
all’anno.
(- Senta, per quei soldi si
potrebbe avere una fattura?
- Onorevole, noi le togliamo le
fatture. Non le facciamo)
E poi c’è il carburante che sale e lo Stato che di nuovo
bastona. 2200 di spese in un anno per persona di cui quasi 1500 tra IVA e
accise che non intendono sparire.
Se la vostra utilitaria è in
panne e pensate a un nuovo acquisto ricordatevi dell’imposta provinciale di
trascrizione che a seconda del veicolo, udite udite, passa dai 150 ai 646 euro.
Quando scambiate due chiacchiere
al cellulare con un’amica sappiate che oltre all’abbonamento c’è pure la tassa
di concessione governativa, un balzello mensile d’importo fisso che si
conquista oggi la medaglia d’oro.
-Quanto
vale il brand per nomi e prodotti? Buon pomeriggio da Maria Luisa Pezzali. Oggi
a “Essere e avere. Dimmi cosa compri e ti dirò chi sei”, parleremo dei casi dei
grandi marchi occidentali che cambiano nome sul mercato cinese per esplorare i
segreti del naming, il ramo del marketing che si occupa appunto dello studio
della scelta dei nomi dei prodotti
e dei brand. Focus sui trend dedicato invece al nuovo artigianato o artigianato
d'avanguardia: quando il "fatto a mano" fa tendenza.
[…]
[3’
50’’] - Oscar Wilde docet. Quanto pesa l’importanza di chiamarsi in un
determinato modo. Per brand e prodotti vale una fortuna, soprattutto nel
mercato più in espansione che ci sia: il mercato cinese.
-Divertimento
gustoso, passi veloci, pulizia superiore. Ecco cosa significano in cinese i
nomi dati rispettivamente a Cocacola, Reebok e Colgate. Nomi opportunamente
modificati e non semplicemente tradotti a livello fonetico in mandarino.
Altrimenti i risultati sarebbero stati molto meno efficaci. Chi ha
sottovalutato l’importanza del nome e del suo significato profondo in Cina dove
il mercato dei beni di consumo cresce del 13% ogni anno, del 25% se si parla di
beni di lusso, ha sfiorato il disastro. È corsa ai ripari Microsoft, che aveva
mantenuto il nome Bing al proprio motore di ricerca ignorando che in mandarino
significa “virus”, cambiandolo così in Ing-bing, cioè “a colpo sicuro”. Oppure
Peugeot che tradotto significa “prostituta”e ora è boom per le società di
consulenza che vendono nomi adatti a brand e prodotti che decidono di
scavalcare la grande muraglia.
-Questo
dunque è quanto accade in Cina. Da noi invece si assiste alla personalizzazione
dei prodotti di massa, la cosiddetta customizzazione che soprattutto via
Facebook offrono gli stessi grandi brand, la possibilità di ricevere cioè a
casa i prodotti con il proprio nome stampato sulla confezione al posto del
marchio. Mi piace citare su tutte l’iniziativa di Heinz, la multinazionale
dell’alimentare che in Inghilterra con l’operazione Get well soup ha offerto la
possibilità di inviare a un amico
malato una lattina di zuppa personalizzata.
Nomi
su misura dunque tra Oriente e Occidente. Quanto conta ancora il naming in
pubblicità e nel marketing, dove puntare per non sbagliare? Lo abbiamo chiesto
a Chiara Sozzi Pomati, direttore creativo dell’agenzia Future Brand.
-
Il naming è sicuramente importantissimo. Il problema è che con la
globalizzazione il segno forse diventa ancora più importante di quello che in
realtà non sia il naming. Pensando a popolazioni intere che possono non essere
in grado di leggere un nome e di conseguenza un brand bisognerebbe andare
sempre di più verso un linguaggio visivo e universale. Il futuro sarà più nel
segno certamente. Non vorrei fare i soliti esempi di Apple e Nike ma
sicuramente loro hanno individuato la strada più corretta in un mondo che va
sempre di più verso una globalizzazione, noi dobbiamo cercare di essere il più
visuale possibile, ecco trovare delle icone forti in grado di trasferire
l’essence delle marche prima ancora che compaia il nome della marca stessa.
-
Quali sono gli errori da non fare?
-
Gli errori da non fare sono cercare di esportare il proprio brand senza prima
essere passati attraverso un culture check, quindi un test culturale
all’estero e quindi approfondire
quelli che sono gli usi e costumi e la cultura del Paese nel quale si vuole
andare. Bisogna stare attenti non solo al suono, al segno, anche addirittura ai
colori. Io posso fare degli esempi clamorosi in cui si andava in Paesi
musulmani con dei brand colorati di verde e sapendo benissimo che il verde è il
colore dell’Islam e quindi… Insomma, bisogna stare attenti a tutto.
-
Le vengono in mente dei casi di successo o viceversa, dei casi di flop che
hanno fatto storia e scuola in qualche modo?
-
Assolutamente sì. Casi di successo sono sicuramente Cocacola che nel momento in
cui ha dovuto tradurre il proprio nome in questo caso, l’ha tradotto con un
fonema che in mandarino significa gusto e divertimento. La stessa cosa
Heineken, grandissimo successo. La stessa Ikea nel momento in cui ha dovuto
appunto esportare il proprio brand in Cina l’ha tradotto con un significato
molto interessante e molto in linea con la propria essence, quindi “la casa economica”.
Ci sono ahimè invece dei casi abbastanza clamorosi di flop, come Nike che si è
spinta con un advertising nel 2004 che aveva come protagonisti dei dragoni che
sappiamo essere abbastanza untouchable in Cina perché considerati ovviamente
sacri e di conseguenza la pubblicità è stata censurata e bandita.
-
Capita a volte di dover rinominare un prodotto perché il nome è stato scelto in
maniera sbagliata e non ha dato i risultati sperati?
-
Sì, in realtà ci sono nomiche non
sono traducibili. In questo caso piuttosto che trovare soluzioni poco
interessanti sia in termini fonetici che in termini visivi, quindi ideogrammi,
sarebbe meglio cercare di tradurre quella che è la brand essence, quindi quali
sono i valori della marca.
Il nostro mercato è abbastanza aperto. Ormai i consumatori sono abituati a
leggere, parlo ovviamente del mercato italiano, a interpretare nomi esterofili.
È chiaro che quando un nome è troppo poco descrittivo del prodotto che deve
rapprensentare forse è il caso di fare un approfondimento.
4.In quale città si trova
l’Istituto Dermatologico?
Medico 1
1.Completa le risposte di Nanni
alle domande del medico:
-Da quando ha il prurito?
-Dove ce
l’ha?
-Quando gli
dà fastidio?
2.Secondo il medico, perché la
scabbia sarebbe da scartare?
3.Ha avuto qualche malattia
grave in passato?
4.Cosa gli consiglia di fare?
Medico 2
1.Com’è la pelle di Nanni?
2.A cosa deve fare attenzione il
medico?
3.Qual è la diagnosi?
4.Che analisi deve fare Nanni?
Le analisi del sangue
Medico 3
1.Dove telefona Nanni?
2.Cosa può bere Nanni?
3.Come deve
prendere la compressa?
4.Il medico ispira fiducia a
Nanni?
Medico 4
1.In quale reparto va?
2.Quante punture gli fanno al
giorno?
3.A cosa è allergico?
4.Per quali cibi deve ordinare i
vaccini? Segnane almeno 8
Medico 5
1.Come riesce ad avere un
appuntamento dal principe dei dermatologi?
2.A che ora deve prendere la
fialetta?
3.Come deve lavare i capelli?
4.Cosa deve indossare?
5.Quanto deve pagare?
Bugiardini, vaccini
e massaggi
1. Dopo
aver letto i bugiardini, cosa decide di fare?
2. Quando
arrivano i vaccini, cosa decide di fare?
3. Qual
è la diagnosi del nuovo medico?
4. Qual
è la reazione di Nanni?
5.
Cosa gli ha regalato sua madre?
6.
Secondo la riflessologa, cosa deve evitare?
7.
Dove ha una ferita?
8.
Quale rimedio gli prescrive? Segnane almeno 2
Clinica
e intervento
1.
Segna i nuovi sintomi di Nanni.
2.
Cosa gli domandano i medici?
3.
Anche se l’agopuntura non fa alcun effetto, perché decide di riprovarci?
4.
Perché l’agopuntura elettrica non gli fa bene?
5.
Cita un sinonimo di radiografia
6.
Cosa ha detto il chirurgo durante l’intervento?
7. Cosa sfoglia
Nanni a casa per caso?
8. Cosa ha
imparato Nanni da tutta la vicenda?
Chiavi
Inizio
1. Tutte le ricette, le prescrizioni di farmaci, gli
appunti degli incontri e delle conversazioni con i medici.
2. No. Ha tenuto gli appunti quando incontrava i medici,
le conversazione con loro.
3. Orticaria
4. A Roma
Medico 1
1. Da qualche settimana, quasi un mese. Ai piedi e alle
braccia. Di notte, soprattutto di notte.
2. Riguarderebbe altri strati sociali.
3. No.
4. Dovrebbe andare in un posto caldo, al mare perché
d'inverno la pelle diventa secca e il freddo aumenta questo tipo di sintomi.
Medico 2
1. Ha una pelle molto secca che andrebbe nutrita.
2. Ai nei.
3. È un'allergia di carattere alimentare. E può anche
darsi si tratti di un problema nervoso, di stress
4. Le analisi del sangue
Medico 3
1. Telefona allo studio del Principe dei dermatologi.
2. Può bere al giorno al massimo o un tè, o un caffè o
una coca-cola.
3. A digiuno.
4. No. Il sostituto era troppo in imbarazzo, e anche con
la massima buona volontà Nanni non riusciva a credergli.
Medico 4
1. Nel reparto allergologia
2. Trenta punture sulla schiena ogni giorno.
3. A latte e derivati, noci e semi, pesce e carne di
maiale.
4. Mais, orzo, avena, aglio, cipolle, senape, mandorle,
fagioli, soia, piselli, fave, ceci, prezzemolo, carciofi, lattuga, tè, olio di
lino, luppolo, pepe, castagne, salmone, sardine, tonno, lattoalbumina di mucca,
caseina di mucca, caseina di capra, gruviera, gorgonzola, parmigiano,
provolone, formaggio olandese e suini.
Medico 5
1. Grazie alla raccomandazione di un amico.
2. Alle diciotto.
3. Quotidianamente, alternando tre tipi di shampoo.
4. Anche se è estate e fa molto caldo, deve indossare
sempre delle calze di cotone lunghe fino al ginocchio.
5. Un prezzo speciale.
Bugiardini,
vaccini e massaggi
1.
Decide di buttare i medicinali.
2.
Chiama un suo
amico immunologo
3.
È un fatto psicologico, dipende da Nanni.
4.? Vede tutto nero. Dice: "Tutto dipende da me, e se dipende da me sono
sicuro che non ce la farò".
5.
Un pigiama di seta
e lenzuola di lino per attenuare il prurito.
6.
Deve evitare
assolutamente i cibi rossi, pomodori, carote, arance, fragole.
7.
Sull'alluce.
8.
Farsi degli impacchi con
le foglie di cavolo; deve scottare le foglie nell'acqua bollente e poi farsi
degli impacchi.
Inoltre gli ha prescritto una crema alla calendula,
il ribes nigrum e le gocce di tilia tomentosa. Gli ha anche detto di fare dei
bagni con la crusca di grano tenero.
Clinica
e intervento
1. Continua a dimagrire e di notte comincia a
sudare.
2. Se ha preso molto vento e se l'anno scorso ha
avuto eccessi sessuali.
3. Perché
nel centro di
medicina cinese sono tutti gentili e l'atmosfera è simpatica.
4. Ha molta tosse e quindi per lui la cosa
migliore in quel momento è fare una radiografia al torace.
5.
Lastra
6.
"Mi gioco una palla
che questo è un linfoma Hodgkin. Due no, ma una sì"
7.
Un
manuale che si chiama "Enciclopedia Medica Garzanti", e alla voce
linfomi c'è scritto: "I sintomi sono: prurito, dimagramento,
sudorazione".
8.
Ha imparato due cose. La prima è che i medici sanno parlare però non sanno ascoltare. La seconda
cosa è che la mattina, prima della colazione, fa bene bere un bicchier d'acqua.